Vuoi vivere in benessere? Allinea cuore e cervello

Mi si stringe il cuore. Sento il cuore in gola. Ho il cuore gonfio di felicità. Segui il tuo cuore.

Molte le espressioni che hanno come protagonista il cuore. In genere riguardano le emozioni e le scelte di vita. La scienza, ancora una volta, convalida. Si è scoperto, infatti, che nel cuore e attorno ad esso ci sono cellule neurali e che il suo campo elettromagnetico è più vasto di quello del cervello. Il cuore esercita funzioni che vanno al di là di quella muscolare. È anche una piccola fabbrica di ormoni come l’ossitocina, l’ormone della felicità, che si libera nel sangue durante l’innamoramento, l’allattamento e l’orgasmo. Anche l’intestino possiede cellule neurali, tanto che viene considerato ora il ‘secondo cervello’. L’idea che la mente sia solo nel cervello è quindi superata. L’intelligenza alberga in varie parti del corpo.

Il ‘piccolo cervello’ del cuore è una delle chiavi dell’intelligenza emotiva e la connessione con il cervello è molto stretta e attiva, si influenzano a vicenda in ogni momento. Il ricercatore americano Stephen Porges ritiene che sia proprio il sottile equilibrio tra acceleratore (sistema simpatico) e il freno (parasimpatico) che ha permesso ai mammiferi di sviluppare relazioni sempre più complesse, in particolare quella amorosa.

Le emozioni nascono nel cuore e non nel cervello, dice una recente ricerca dell’Università di Pisa in collaborazione con l’Università di Padova e l’University of Californa. Significa che il cuore percepisce e risponde in maniera autonoma, trasmette questi dati al cervello che può elaborare pensieri ad essi collegati. Resta il fatto che anche i pensieri influenzino il ritmo cardiaco, in una sorta di cane che si morde la coda.

L’invito è di focalizzarsi non tanto sulle situazioni esterne, quanto sul nostro modo di reagire ad esse. E se ci pensate, visto che non abbiamo più di tanto controllo sugli accadimenti esterni mentre possiamo imparare a gestire quelli interni, questo è un gran vantaggio.

Cos’è la coerenza cardiaca

Tutti i giorni sperimentiamo variazioni del ritmo cardco in base alle emozioni, fino ai picchi di palpitazioni e tachicardia. E questo è un bene. Un ritmo troppo regolare e stabile per i medici è motivo di preoccupazione: è stato accertato infatti che il cuore inizia a battere con assoluta regolarità solo alcuni mesi prima della morte. Benvenute quindi le variazioni.

Bisogna però aggiungere un’altra considerazione: le emozioni ‘negative’ così come quelle ‘positive’ hanno un’influenza sulla qualità e lunghezza della vita, sullo stato di salute, sul sistema immunitario. Come si vede chiaramente tramite i grafici delle variazioni cardiache c’è una notevole differenza nelle diverse situazioni di stress, ansia, rabbia piuttosto che di pace, gratitudine, amore.

Non si tratta tanto di frequenza cardiaca, cioè dei battiti al minuto, il ritmo accelera anche quando incontriamo la persona amata, ma quando viviamo un’emozione ‘negativa’, siamo sotto stress, preoccupati, in affanno, le onde sono frastagliate e incoerenti, mentre quando viviamo sensazioni ed emozioni positive assumono un andamento regolare ed armonioso.

immagine tratta da Health Managing Consulting

Cosa possiamo fare per riportare il nostro sistema a una modalità di armonia e benessere?

Possiamo praticare per> pochi minuti al giorno la ‘calibrazione del cuore’. Una pratica che ha assunto valenza medica grazie agli studi specifici portati avanti in particolare dal Health Maith Institute of California, che ha sottoposto a test e monitorato migliaia di persone. Si tratta di una pratica già nota in campo spirituale, la meditazione del cuore, che con alcune varianti ha oggi il plauso della scienza.

È molto semplice e di sicuro effetto. Negli esperimenti di laboratorio, la coerenza permette al cervello di essere più rapido e preciso. Nella vita quotidiana permette maggiore chiarezza, maggiore capacità di concentrazione e di intuizione. Si trovano con facilità le parole per esprimersi e soluzioni creative alle difficoltà e agli intoppi. La coerenza non è tanto una forma di rilassamento, o non solo, è soprattutto una risorsa. Per praticarla non serve isolarsi, né trovarsi in un luogo silenzioso e tranquillo. Può essere praticata ovunque e in qualunque momento.

Come praticare la coerenza cardiaca

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Prenditi qualche minuto per te, per ritrovare calma, lucidità e serenità

  1. Comincia con un paio di respirazioni profonde e lente, per stimolare il sistema parasimpatico (il freno), accompagnando l’espirazione fino in fondo, svuotando il più possibile – senza sforzare- i polmoni.

    Rimani in pausa ‘vuota’ per un paio di secondi finché l’inspirazione successiva avviene in modo naturale, questa pausa è molto importante e l’invito è di scoprirne i tesori.

    Lasciati portare dall’espirazione fino al punto in cui questa si trasforma in modo naturale in una ‘dolce leggerezza’.

  2. Prova a sentire il tuo cuore o, se ancora ti riesce difficile, semplicemente ad immaginarlo. In ogni caso focalizza l’attenzione sulla parte centrale del torace, ti può aiutare porvi la mano.

    Sempre continuando a respirare lentamente e in profondità, immagina che l’aria entri da un punto nella schiena tra le scapole e attraversa il cuore. L’aria entra, attraversa il cuore e porta ossigeno e luce al tuo cuore. L’aria esce e porta con sé le scorie superflue.

    Immagina i movimenti lenti e dolci dell’inspirazione ed espirazione che permettono al cuore di lavarsi in questo bagno di aria pura o di luce. Puoi provare ad immaginare il tuo cuore nuotare, danzare, giocare liberamente in questo spazio di aria pura, di luce. Lascia che si muova come più gli piace. Libero di essere se stesso. Limitati ad osservare continuando a portare aria pulita e fresca e/o luce.

  3. La terza fase consiste nel collegarti alle sensazioni di piacere che il cuore prova nel muoversi liberamente, accompagnandole. Possono essere di calore, di espansione, di leggerezza. All’inizio le sensazioni possono essere timide, discrete, è normale che dopo essere stato ignorato per anni, il cuore vada cauto nell’aprirsi.

    Importante è non voler sentire qualcosa, né giudicare se è giusto, se corrisponde a ciò che pensi dovresti sentire. E se senti qualcosa di spiacevole, non preoccuparti fa parte del percorso di purificazione delle scorie, rimani dolcemente con questa sensazione respirando e immaginando che ad ogni inspirazione entra aria pura e ad ogni espirazione l’aria esce e scioglie ogni tensione o dolore.

Per in-cor-aggiare le sensazioni piacevoli puoi tornare con il ricordo ad un episodio in cui stavi bene, un abbraccio, il sorriso di un bimbo o di una persona cara, un tramonto. E se aggiungi un sentimento di gratitudine, la sensazione sarà ancora più profonda. La gratitudine è una grande acceleratrice del cambiamento e il cuore ne è particolarmente sensibile. Puoi anche immaginare il tuo cuore come un piccolo sole che irradia gratitudine e amore. Per concludere sorridi al tuo cuore e immagina che il tuo cuore a sua volta ti sorrida.

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